Friday, August 8, 2008

Scene dalla Boh!-Hem...Chi ha paura del Barista&Artista?


I personaggi in scena sono 3 critici d’arte seduti intorno a un tavolino:

Tristolina (divisa grigia da scolaretta, faccia truccata come un emoticon triste)

X Dragon Lady (elegante, ha una scopa di saggina ben legata alla schiena).

Deja vu (somiglia al Gastone di Petrolini, cilindro in testa, guanti bianchi)

Un giovane cameriere (il Barista&Artista) entra ed esce in scena portando vassoi e bibite. Indossa una maglietta con la sigla B&A. Sulla destra, ordinatamente allineati, si vedono alcuni telai vuoti di diverso colore.
Voce fuori scena, al buio:

Macao. Al bar del nuovo museo Venice Pavillion è in corso la riunione di tre critici d’arte. Sono i curatori della mostra di Elio Vedovo - artista recentemente scomparso - che inaugurerà il Venice Pavillion.
Eccoli: Tristolina, Deja Vu, X Dragon Lady (un fascio di luce si accende sui singoli personaggi per poi spegnersi velocemente).
Vi ho spiegato tutto. Quindi, per favore, poi alla fine non venite a raccontarmi che non avete capito un tubo (si riaccende la luce puntata sui tre attori)

T: (Rivolgendosi a B) Cameriere! Tre “Under30” al tavolo, grazie!

(B risponde facendo un OK con la mano. Poco dopo torna lasciando sul tavolino tre cocktail)

B: I vostri “Under30”, signori.

X: Dunque, siamo qui al bar del Venice Pavillion per un importante lavoro…

T: (Mestamente) Dobbiamo curare l’allestimento di questa mostra di Elio Vedovo. Solitamente noi tre ci disprezziamo professionalmente, intellettualmente, umanamente, ma ora, visto che ci hanno chiamato qui come critici d’arte e ci sono i sghei-money-dinero-деньги per organizzare questa mostra insieme……

D, T, X: (In coro, inchinandosi): Massimo rispetto!

X: Quando è crepato l’Elio Vedovo?

T: Ieri. E’ un artista morto fresco di giornata.

X: Sicura?

T: Perché?

X: E che ne so? Zombie, replicanti, cyborg, nelle riviste d’arte se ne vedono di tutti i colori! E se ci spunta il Vedovo redivivo e viene a romper le palle come fanno sempre gli artisti: Il pezzo che hai scritto non c’entra nulla col mio lavoro - il titolo della mostra non mi piace… Sempre scontenti, sempre che si lamentano! Sei sicura che sia proprio un artista morto stecchito?

T: X Dragon Lady, mi deludi. Che paure irrazionali…ti aspetti davvero che spunti dal nulla l’Elio-Vedovo-zombie e ci zompi addosso?

X: Cara mia, gli zombie zompano eccome! Non hai visto il documentario “L’alba dei mordi-viventi” di Romero? E i cadaveri di Fulci? Quelli corrono addirittura!

T: Forse hai ragione...(rivolgendosi a D) sei certo che sia completamente morto?

D: Massì, sono stato all’obitorio. E’ duro come uno stoccafisso. Fa toc toc

T: Neanche un segnale tipo Freddy Krueger?

D: No, tranqui.

X: Nemmeno una zombata da “A volte ritornano” o alla “Tutto su mia nonna”?

D: Ti dico che è più malmesso dell'uomo di Similaun.

X: Ah bene bene (fregandosi le mani) Allora è proprio nostro! (alzandosi, con voce cantilenante e braccia aperte) E’ entrato nella storia dell’arteeeeeee

T: E’ cosa buona e giustaaaaaa

X: E’ tutta roba nostra! (ridacchiando) ...e ha fatto un sacco di quadri! (schiocca la bocca). La sua intera produzione ce la slurpiamo noi!

T: Chi cura questa mostra per primo?

X: Curi tu

D: No, curi tu.

T: Facciamo il gioco dei tre stecchetti. Chi lo pesca più lungo…

D: Buona idea - mi sembra un’idea già sentita -.

X: Rompo in tre questo pennello. (Scelgono dalla mano della X Dragon Lady i tre pezzi di pennello)

T: Il pezzo più lungo l’ho pescato io. Allora, vediamo… inizierei a curarmi questo quadro del Vedovo. Ci scrivo un commento critico lungo tre pagine.

D: Che quadro?

T: Questo qui.

D: Ma è il cartello dei gelati!

T: Uffa che confusione! L’avevo detto che non dovevamo incontrarci al bar. Qui c’è un viavai...c'è troppa gente. Con tutto questo casino finisce che confondiamo la "porta" di Duchamp per la porta del frigo, e che scambiamo le scatolette “prodotte” da Manzoni per le Manzotin! Finisce che spalmiamo il "grasso" di Beuys sulle tartine invece della maionese!

D: I quadri di Elio Vedovo sono tutti in fila appoggiati al bancone.

T: Ah sì, mi ero distratta, mi sono lasciata prendere dalla tristezza, scusate. Io mi curo un Vedovo del 1961. Me lo curo come un tamagotchi, e guai a chi ci mette le mani sopra. Tu puoi curarti quell’altro.

X: Un quadro del Vedovo con quei colori? Sei matta? Stona con la gonna beige plissettata che voglio indossare al vernissage. Meglio un Vedovo tinta ruggine, oppure rosso vinaccia.

T: Non potresti indossare il tailleur che avevi al Premio Furba?

X: Qualcosa che ci sta bene qui non lo vedo. Ci vorrebbe un dipinto a sfumature chiare, color pastello. Il Vedovo non ha dipinto opere toni pastello?

T: Il tubino che indossavi al vernissage dell’artista G.N non lo porti più? Era perfetto da abbinare alle opere del Vedovo.

X: Buona idea! Il tubino verde menta…

T: Mi sembra di aver visto qualcosa di suo sul verde, molto tempo fa, un vecchio dipinto.

D: Un vecchio quadro già visto? Cose vecchie già viste 1000 volte? Idee bollite, installazioni stracotte? Quelle me le curo tutte io! Adoro le cose già viste, anzi, straviste. Io sono il critico che ha fondato il movimento dello Stravismo, da non confondere con la rivista, l'avanspettacolo e il varietà. Lo Stravismo è molto più rivisto della rivista: è stravisto. Niente di nuovo, tutto vecchio - ma sicuro! W il varietà W Petrolini. Ve lo ricordate Gastone? Che bella quella vecchia, vecchia canzone…(canta) Gastoneeee, per me l’arte è un opinioneeee, Gastoneeeee, Gastoneeeee

T: Sgrunt

D: Che c’è?

T; Niente... io volevo qualche Elio Vedovo più dinamico, tagliente, questi sono tutti mosci.

X: Senti, calmati, nella mostra ci mettiamo i mosci e stop

D: Tristolina ha ragione. Anch'io non sono convinto dell'allestimento. Manca qualcosa. Che ne dite di esporre, insieme alle opere del Vedovo, tre quadri di Peter Tuttofreddo, un bravo artista stravisto che è il mio protegè. Io lo proteggo e insieme ci beviamo l’Under30!

X: Scor-da-te-lo

D: E di questo Peter che ci faccio? In magazzino ho un sacco di suoi quadri e…..

T: …e dalli al gatto che ha sempre fame. Piuttosto, sentite, quell’Elio Vedovo appeso al muro non se lo cura nessuno?

D e L in coro: Quello è il cartello della toilette!

T: Oooops! Mi ero intristita un attimo

X si alza bruscamente dalla sedia e dimena i fianchi spazzando il pavimento con la scopa.

X: Pulizia, pulizia!”

T: Che hai?

X: Sei sorda? Ho detto pulizia! Non vedi che qui è tutto sporco? Chi ha sputato per terra?

T: Io non sputo mai nel bar dove mangio! Solo a Venezia!

I tre si azzuffano

D: Possibile che con voi tutto deve sempre finire a scope e scopettoni!?

B: Scusate se m’intrometto nella vostra… hem…"discussione". Lavoro qui al bar. Vi sembra una scelta giusta aprire questo nuovo spazio d’arte contemporanea, il Venice Pavillion, con un defunto come l’Elio Vedovo? Non sarebbe meglio iniziare con qualche idea nuova, o meglio, vivente? Ci sono già altre mostre del Vedovo in giro e, per la sua opera, costruiranno presto un Santuario Laico ai Magazzini del Pepe. Ho sentito dire che lì tutto lo spazio sarà solo per lui.

D, T, X in coro: Cosa vuole lei! Chi l’ha interpellata!?

B: Pensavo…

D, T, X: Solo noi pensiamo, lei non è autorizzato a pensare, soprattutto in nostra presenza. E anche se pensa sappia che è cattiva educazione, dinnanzi a noi, non mettere il silenziatore ai suoi parlati-pensieri!

B: Come faccio a spiegarmi?

X: Si esprima a gesti!

B cerca di comunicare con gesti e grugniti

B: // %& :( "." ;% ? S° ^_^!

D: Alt! Questo discorso mi sembra d'averlo già sentito 1000 volte. Interessante…. Parli pure che voglio capire bene.

B: Grazie. Anch’io sono artista. Lavoro in questo bar per mantenermi. Mi presento: il mio nome è Barista&Artista (sono terzo nella - finta - classifica d'arte underground della rivista Pakkott dopo Pierino&Fenech e Botte&Kartoni). Ho letto da qualche parte un intrevento in cui Daniele Scarpa Kos sostiene che…

D, T, X: (sommessamente, in coro) Oooooooooooooh!

T: Uno come lei può arrivare terzo solo al torneo di canasta. E non nomini Scarpa Kos davanti a noi che è come chiamare il diablo a San Pietro!

B: Daniele Scarpa Kos ha riacceso, con le sue lettere ai giornali, il dibattito sull’arte del territorio e la produzione culturale. In altre situazioni un artista capace di questo riceverebbe ben altra attenzione.

T: Povero ciciolo, lei da dove è uscito? Dal mondo delle fiabe? L’hanno cotta nel forno di Hansel e Gretel? Ha il cervello di Pollicino? Noi siamo italiani, caro mio, e in Italia l’unica mission è dare Potere al Potere, sempre! Si è accorto sì o no che lì, per un artista, parlare, esprimere un’opinione, è una colpa irredimibile, un reato gravissimo.

D: E poi Daniele Scarpa Kos è uno straccione, uno delle favelas dell’arte. Dove sono i soldi? Oggi l’arte contemporanea è roba da ricchi: industrie, banche, manager, grandi musei, metropoli, fiere. Scarpa Kos fa underground, c’è il rischio che s’inventi qualcosa di nuovo mentre a noi piacciono solo le opere straviste. Con una mostra dedicata a Scarpa Kos chiediamo lo sponsor a una banca? Con Scarpa Kos non ci fanno neanche un mutuo!

T: Ci vuole robbba sicuuura

X: Opere d'arte che hanno già fatto dieci volte il giro del mondo.

D: Artisti strafamosi, a low rischio

X: Un contorno che colpisca la fantasia delle masse: installazioni che costano, video + effetti speciali, record d’asta, grandi numeri, gossip di lusso, fidanzate, un femore foderato di diamanti, un osso sacro con i piercing, campagne stampa, Carla Bruni, piramidi ecc… e dica a Daniele-Scarpa-Kos che, se proprio non ha i diamanti, sul femore ci metta almeno i crisoberilli che sono pur sempre una base d'asta!

(rappando)

Per far pienone

Ci vuole un grande nome

L’installazione

La mangio a colazione

L’artista è un babbeo?

Lo metto nel museo!

E anche se fa schifo

Ci faccio il tifo

Barista&Artista

Non me la conti giusta!

Le tue Fave di Fuca

Le dai alla foca!

Sì, ci vogliono i grandi nomi. Già, il nome…Daniele Scarpa Kos! Kos: Kos’è? Il nome di un pappagallo? Un cacatua?

T: Cacamia?

X: No cacamia, cacatua!

T: Cacasua?

X: Tua!

T: Tua!

B: Eppure io ho trent’anni - 30 e 2 settimane per la precisione - conosco altri paesi europei lì gli artisti e i giovani sono sostenuti dalle istituzioni, invece in Italia oltre a non aiutarti in nulla ti bollano come 1 bamboccione, 1 mammone, 1 pernacchione

X: Aspetti un attimo. Una possibilità si dà anche ai disperati, a quelli con le pezze sul culo come lei (X Dragon Lady prende dalla borsa un volumone). Vediamo se è registrato nel mio listone dei pizzini. Qui, non c’è. Non è nemmeno iscritto all’università, non c’è nella lista degli amici degli amici, non ha esposto alle Collezioni d’arte autunno-inverno a Milano, non è l’amante di nessuno, non ha timbrato il cartellino al salotto di Lady Loffa (ride)….ma che mostra vuole fare? (imitando la voce di Brigitta e muovendo le mani come due alette) Uè, bamba! Vai a vederti il Beato Angelico e sogna ad occhi aperti! (ridono).

T: E poi ci pensi…il tempo perso?

X: Davvero, si convinca, si metta il cuore in pace. Lo diciamo per lei, per il suo bene.

B: Le favelas dell’arte sono sempre esistite, no? Proprio lei, X-Dragon, lei che continuamente fa conferenze sugli artisti delle sperimentazioni anni 60-70... quelli non erano dei barricaderi straccioni?

X: Ecco, ha visto cosa succede se si mette a pensare?! Perché me lo fa ripetere…lei non deve pensare! Vede che brutti scherzi le tirano tutti quei neuroni dentro il cervello che si agitano, si muovono irrequieti, ballano la lambada…li tenga fermi, immobili. Li blocchi. Li ingessi. Noi pensiamo per lei. Deleghi a noi il pensiero, e lei faccia finalmente il suo mestiere, faccia l’artista, lo stravagante. S’inventi cose strambe. Lo sa come si dice in Spagna? Estrafalario. Estrafalario vuol dire stravagante, eccentrico. Faccia l'estrafalario! Ci diverta! Ci faccia ridere. Ecco, sì: ci faccia ridere! ESTRAFALARIO, vogliamo RIDERE! Noi ridendo dimentichiamo tutto…e dimenticare è un po’ come pulire…

X si alza e ricomincia a scopare per terra. Esce di scena ripetendo “Pulizia, pulizia!”.

B: (in un angolo della scena in penombra) Va bene, ho capito. Se le cose serie non le volete cercherò.....cercherò di farvi ridere....

T: (tra sé) Oddio, la fanatica riattacca con la pulizia. Troppe chiacchiere oggi. Mi hanno intristita. To', che strano questo grande dipinto di Elio Vedovo! Di che anno è? C’è la data…2007. C’è scritto sopra…Biennale d’arte di... Macao. Quasi quasi lo metto in catalogo……

D.S.K